sabato 3 maggio 2008

Suggestioni mediorientali - L’altro islam, il sufismo



6 maggio, ore 21.00
Aula del '400, Università di Pavia


Nel IX secolo d.C., tra i circoli sufi di Baghdâd compaiono le prime tracce di un particolare tipo di incontro cerimoniale detto samâ‘, “audizione, ascolto”.

Per i sufi con questo termine si indica tuttora l’ascolto di musica e/o poesia e, insieme, la particolare tradizione di “concerto spirituale”.
In questa accezione il samâ‘ viene inteso come giza-i-rûh, “nutrimento dello spirito”, e costituisce una pratica che può indurre intensi stati di “estasi” (o meglio di “enstasi”) detti dai trattatisti tawajud, wajd, wujud, oppure, più genericamente, hâl (pl. ahwâl).


Per alcune Vie (turuq) sufi il particolare tipo di incontro detto samâ‘ divenne un elemento centrale, fondamentale, nell’itinerario di affinamento interiore dell’uomo. Uno dei casi più celebri è quello della confraternita mevlevîye, sorta sull’esempio del grande poeta di lingua persiana Mevlâna Jalâl-ud-Dîn Rûmî (Balkh, 1207-Konya 1273), da cui prese il nome, più nota in Occidente come confraternita dei “dervisci rotanti”, nome datole per il vorticoso roteare su se stessi dei samâzen durante il caratteristico samâ‘, collettivo e di struttura formale prefissata, nel quale si fondono il canto dei versi di Rûmî, la musica e i movimenti (meta) fisici.


Qualche notizia sui relatori…

Paolo Branca

Laureato in Lingua e Letteratura Araba presso la Facoltà di Lingue Orientali dell'università degli Studi di Venezia - Ca' Foscari nel marzo del 1982.
Diplomato in Lingua Araba presso l'Istituto per il Medio e l'Estremo Oriente (IsMEO) di Milano, tra i suoi interessi annovera, accanto ai temi classici dell'Islamologia, le problematiche del rapporto Islam - mondo moderno, con speciale riferimento ai fenomeni del fondamentalismo e del riformismo musulmani.
Dal 1998 ha l'affidamento di Lingua Araba presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.


Giovanni De Zorzi

E' allo stesso tempo musicista, etnomusicologo e docente di Etnomusicologia. Dottore di ricerca in “Storia ed Analisi delle Culture Musicali” presso l’Università “La Sapienza” di Roma, da anni si occupa di musica classica (sanat) e sufi di area ottomano-turca, iranica e centroasiatica. Il suo tipo di attività lo porta ad alternare l’attività concertistica (flauto ney della tradizione ottomano turca), la ricerca sul campo, la scrittura, la direzione artistica di diverse rassegne musicali, l’insegnamento del ney.
Dal 2001 al 2007 ha insegnato Etnomusicologia e Antropologia della Musica nell’ambito del corso di sperimentazione -(MIUR), Diploma accademico di I livello- in Etnomusicologia del Conservatorio “Cesare Pollini” di Padova.
Dal 2008 insegna flauto ney al Conservatorio “Arrigo Pedrollo” di Vicenza.

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